Nella credenza popolare trovare un quadrifoglio si dice che porti fortuna, questa superstizione ha origini molto antiche che riportano a leggende celtiche ma non scordiamo che, anche nell’antico Egitto lo troviamo come simbolo di fedeltà legato alla dea Iside.
In realtà si tratta di un’anomalia del comune trifoglio bianco (Trifolium Repens), che, a volte, accanto alle 3 foglioline se ne sviluppa una quarta o ancor più raramente, una quinta o una sesta: niente di magico quindi, solo un “capriccio” ontogenetico, se così vogliamo chiamarlo…eppure è divertente cercarli nei prati con la speranza di trovare un bel quadrifoglio!
Riguardo le storie e leggende che circondano queste piantine, si dice che secondo i Druidi trovare un quadrifoglio e porlo sulla testa servisse per acquisire il potere magico che permetteva di conoscere le verità e con esse, venire a contatto con elfi e fate.
Una leggenda irlandese narra che durante una fiera che si teneva annualmente a Dingle, giunse un imbonitore il quale aveva un gallo che faceva camminare per una strada in salita, con una trave legata ad una zampetta; questo fatto meravigliava tutte le persone che erano giunte da ogni parte del mondo per questa fiera e si chiedevano come facesse la bestiola a trascinare tanto peso.
Un vecchietto che passava nei paraggi e che portava sulle spalle un carico giunchi, vedeva solamente una pagliuzza legata alla zampa del gallo e non una trave e chiedeva alle persone il perché di tanto stupore ma i paesani lo presero per pazzo.
L’imbonitore si accorse che fra i giunchi portati dal vecchio c’era un quadrifoglio e capì che l’anziano vedeva la realtà così gli offrì molto denaro per comprare il suo carico.
Appena il vecchietto fu liberato dal peso e con esso, dal quadrifoglio, non vide più la pagliuzza legata alla zampa ma, come le altre persone, vide una pesante trave, insieme al quadrifoglio aveva perso la capacità di vedere la realtà.