Mese: Ottobre 2022

VOL-AU-VENT CON UOVA E TARTUFO

VOL-AU-VENT CON UOVA E TARTUFO

Ingredienti per 12 vol-au-vent: 3 uova 12 vol-au-vent 50 g. burro 40 g. farina 1/2 l.  latte sale, pepe 100 g. gruviera 1 piccolo tartufo Mettere le uova in un tegamino e farle rassodare poi metterle in acqua fredda, quando saranno completamente fredde, sgusciarle e 

FUNGHI PLEUROTUS IN UMIDO

FUNGHI PLEUROTUS IN UMIDO

Nota: per questa ricetta si possono sostituire i funghi pleurotus con funghi cardoncelli oppure con un misto di funghi. Ingredienti 1 Kg. di funghi pleurotus 4 o 5 pomodori maturi 1 cipolla 2 spicchi di aglio prezzemolo 1 peperoncino sale olio e.v.o. Pulire i funghi 

MARMELLATA DI CORBEZZOLE

MARMELLATA DI CORBEZZOLE

Il corbezzolo, chiamato anche albatro o albero Italia, è un bell’arbusto spontaneo che ormai fa parte dei frutti dimenticati e come altri frutti ha molte proprietà benefiche, i corbezzoli o per meglio dire le corbezzole, sono ricche di vitamina C e E, sono anti diarroiche, hanno potere antiossidante e in alcuni casi anche antinfiammatorie e contrastano l’invecchiamento cellulare, Plinio il Vecchio, invece, consigliava di mangiarne “solo uno” per non incorrere nel mal di stomaco; le foglie hanno proprietà antisettiche. Non è una pianta importata infatti ha origine europea, addirittura nell’Appennino Umbro-Marchigiano, il nome: Monte Conero deriva dal greco “komeros” che significa monte dei corbezzoli; questo arbusto in autunno si riempie di piccoli fiori bianchi e in contemporanea di frutti rossi nati dai fiori dell’anno precedente; è veramente bello, per questo motivo viene coltivato come pianta ornamentale dimenticando, spesso, di quanto sia importante anche per la salute. Le corbezzole hanno un sapore dolciastro e particolare, esternamente sono di un bel colore rosso-arancio e internamente hanno polpa gialla ricca di piccolissimi semi, trovano impiego in alcune ricette, qui riporto una confettura dal sapore veramente unico. 

Ingredienti:

  • Per 1 Kg di corbezzole
  • 250 g. di zucchero
  • scorza di un limone, solo la parte gialla
  • 1/3 di bicchiere di acqua

Passare le corbezzole velocemente e delicatamente, sotto acqua corrente per lavarle, sono frutti molto delicati, metterle in una casseruola sul fuoco, aggiungere un poco di acqua e chiudere col coperchio.

Lasciarle cuocere per circa 20, 25 minuti schiacciandole con un cucchiaio di legno.

Si formerà una purea, con pazienza, passarla attraverso un colino schiacciando la polpa con un cucchiaio perché è ricchissima di minuscoli semi.

Raccogliere la polpa in una casseruola, aggiungere lo zucchero e la scorza del limone poi rimettere il tutto sul fuoco.

Cuocere la confettura per una mezz’ora circa, mescolando e a fiamma bassa.

Fare la prova piattino per verificare la consistenza e quando sarà pronta, lasciando 1 cm. dal bordo, versarla bollente nei vasetti caldi precedentemente ben lavati, asciugati e sterilizzati in forno.

Chiudere coi sigilli nuovi e capovolgere i vasetti chiusi fra una coperta dove raffredderanno adagio, adagio.

Quando saranno completamente raffreddati, capovolgerli e disporli in dispensa.

CICORIA IN PUREA DI FAVE

CICORIA IN PUREA DI FAVE

Ingredienti per 4 persone: 300 g. di fave secche decorticate 150 g. di patate 400 g. di cicoria olio e.v.o. sale 1 peperoncino 2 spicchi di aglio fette di pane comune  Tenere le fave in ammollo in acqua per un paio di ore poi scolarle 

PIADINA DOLCE – “e Brazadel”

PIADINA DOLCE – “e Brazadel”

.. e dopo la Ciambella di Ravenna, ecco “e Brazadel” o “il bracciadello” che, più di una ricetta, è una curiosità che sa di antico e di buono, per i bambini rappresentava una golosa merenda, peccato fosse disponibile solamente in periodi pre-festivi, quando infatti, si 

CIAMBELLA ROMAGNOLA – La Brazadèla

CIAMBELLA ROMAGNOLA – La Brazadèla

La ciambella di Ravenna , in dialetto ” la brazadèla”  ha origini antiche, probabilmente è una variante del più antico balsone (balson) modenese. La ciambella romagnola  è un dolce povero, che veniva preparato in occasione delle feste; se ne preparavano diverse, si stendevano sui padelloni da forno e ci si recava dal fornaio per farle cuocere poi, una volta cotte, si avvolgevano in panni di cucina e si conservavano nelle credenze. Ancor oggi, la “brazadèla” si consuma a colazione, a merenda o viene servita come dolce da inzuppare nel vin santo o albana, insomma è giusta a tutte le ore. A differenza delle altre varianti, deve essere preparata  a filoni infatti, è una ciambella senza foro al centro poi, prima della cottura, dev’essere cosparsa di granella di zucchero o spolverata di zucchero semolato.  Anche di questo dolce se ne conoscono diverse varianti, questa è la ricetta della Ciambella di Ravenna:

Ingredienti:

  • 400 g. farina
  • 150 g. zucchero
  • 8 g. cremor tartaro + 4 g. bicarbonato ( oppure 1 bustina lievito per dolci)
  • 100 g. strutto
  • 2 uova
  • un goccio di latte tiepido
  • scorza grattugiata di un limone 
  • granella di zucchero

Sul tagliere versare la farina a cratere, sulla farina distribuire il lievito ( o cremor tartaro mescolato al bicarbonato), al centro versare lo zucchero, le uova, lo strutto, la scorza grattugiata di limone e un goccio di latte tiepido.

Impastare bene il tutto, l’impasto deve risultare molto molle.

Formare due piccoli filoni da stendere con le mani sulla leccarda rivestita da carta forno, eventualmente, bagnarsi le dita con un poco di latte perché l’impasto è molto appiccicoso.

Stendere i due filoncini tenendoli leggermente di spessore maggiore al centro, cospargere con granella di zucchero e infornare in forno già caldo, a 180°, per 30 o 40 minuti.

NOTA: una volta disposti i filoni di ciambella sulla leccarda, sul tagliere rimaneva un generoso residuo di impasto, con questo si preparava “e brazadel” il bracciadello, una piadina dolce di cui imposterò la ricetta di seguito.

*Da notare che per agevolare la lavorazione è possibile impastare il tutto in una ciotola capiente anziché sul tagliere.