Un tuffo nel passato, questa torta era fra le mie preferite, quando tornavo da scuola, trovarla in tavola era una festa; poi, da mamma, la riproponevo sempre con successo. E’ un ottimo dolce per grandi e piccoli, perfetta anche come merenda e servita il giorno dopo è ancora migliore!
Ingredienti:
1 lt. di latte intero
- 200 g. semolino
- 10 cucchiai rasi di zucchero + 1 cucchiaio per la tortiera
- 2 uova
- quanto una noce di burro o margarina + un poco per ungere la tortiera
- 100 g. uvetta sultanina
- 100 g. mandorle spellate e tritate finemente
- 1 pizzico di sale
- pangrattato q.b.
- mezza tazzina da caffè di acqua di fiori d’arancio o un poco di essenza (o un bicchierino di brandy se non ci sono bambini)
- scorza di limone grattugiata
In una tazza mettere l’uvetta in ammollo coprendola di acqua e tenerla a parte.
In una casseruola versare il latte con un pizzico di sale, aggiungere 5 cucchiai di zucchero, la buccia di un limone grattugiata, solo la parte gialla e mettere sul fuoco.
Appena giunge a bollore, abbassare la fiamma e versare a pioggia il semolino mescolando; lasciarlo cuocere, mescolando spesso per 10 minuti circa poi toglierlo dal fuoco e lasciare stiepidire.
A parte sbattere molto bene i tuorli d’uovo con lo zucchero rimasto: i 5 cucchiai rasi e unire questo zabaione al semolino, aggiungere l’acqua di fiori d’arancio, l’uvetta sultanina scolata dall’acqua e strizzata, le mandorle tritate molto finemente e amalgamare il tutto poi incorporare le chiare montate a neve.
Mescolare dal sotto al sopra in modo da integrare le chiare senza smontarle e creare così un impasto omogeneo.
Ungere una tortiera col burro e cospargere di pangrattato mescolato ad un cucchiaio di zucchero.
Versare il composto nella tortiera e livellare con una spatola; cuocere in forno moderato a 180° per un’oretta circa.
Questa torta si può consumare anche tiepida accompagnata da composta di frutti di bosco, amarene o succo di lampone.
Oppure tenerla in frigorifero fino al giorno dopo: è ottima anche fredda!